Rubrica EGING

LE ATTREZZATURE DA EGING:

Le Totanare- “EGI”

Le Origini:

Secondo alcune fonti storiche, questa tecnica e di conseguenza le sue esche, si fanno risalire al XVII secolo in Giappone, dove sempre per una esigenza di procurarsi del cibo, si osservo’ come i cefalopodi attaccavano piccoli gamberetti o pesci per cibarsene.

Fu un po’ lo stesso concetto con cui Lauri Rapala, agli inizi del 1900 costruì i primi pesciolini artificiali in legno di balsa,per poter andare a pesca senza doversi procurare dell’esca viva.

Il polacco Stanislao Kuckiewicz Romika- geniale inventore del Cucchiaino(Kuckiewicz) rotante Martin,(Il più utilizzato al mondo)in fuga dal Kazakistan, dopo la seconda Guerra Mondiale realizzò modelli, comprese rane in materiale plastico, che ancor oggi sono copiati da famose aziende americane, per pescare e sopravvivere. Quando si dice che la necessità aguzza l’ingegno.

 Così il nostro amico giapponese,tre secoli prima, inizio’ a creare delle piccole imitazioni di pesciolini, lanciati con una lenza sicuramente di crine di cavallo, che attiravano i calamari e le seppie del posto, poi ovviamente venivano presi con una piccola rete.

Nel tempo sviluppo’ questa esca  migliorandone l’affondamento, fino a capire quale era quello più indicato e catturante, utilizzando piccoli pesi o monetine; inizio’ a metterci una serie di ami che consentissero catture più sicure, mise delle piume di fagiano al posto delle pinnette laterali, impresse a fuoco sul legno(oggi conosciuto come pirografia) disegni ornamentali e occhi. In questo modo pote’ assicurarsi un’ottimo pranzo per se e la sua famiglia.

Nacque così l’EGI(si pronuncia eghi), che dette il nome alla tecnica dell’eging(eghing) e ai pescatori che sono gli egingers(eghinghers).

L’egi rappresenta l’imitazione più verosimilmente di un gambero anche se in alcuni modelli un po’ per forma e per colori, ricorda il pesce foraggio. Differiscono per misura, peso, affondabilità, colore e forma.

I giapponesi hanno una cultura incredibile in merito a calamari e seppie che chiamano con il termine IKA. Basti pensare che distinguono ben cento tipologie di calamari/seppie a partire dal Big fin reef squid che è l’Aori Ika per passare al Sarume Ika agli Otaru Ika e così via dicendo.Queste fondamentali distinzioni vengono fatte per la grande importanza che i calamari e le seppie rivestono nella cucina nipponica.

Questo capitolo rappresenta sicuramente tra tutti quelli che tratterò il più grande in assoluto, dove forse, detta la parola fine, ci sarà ancora da scrivere molto, vista la continua evoluzione tecnica, con cui vengono costruite le totanare.

Con il termine eging come già detto si identifica una tecnica nata in Giappone, specificamente impiegata nella ricerca e cattura di seppietotanipolpi e calamari, attratti dagli “Egi” ossia da quelle che da noi sono comunemente chiamate totanare, dalle varie forme e armate di corone di uncini in grado di arpionare i tentacoli delle nostre prede, e che rappresentano imitazioni di gamberetti o di piccoli pesci foraggio.

In Italia i primi egi fecero la comparsa nei negozi di pesca circa a metà degli anni’80. Ebbi modo di conoscerli e provarli grazie ad un amico Carabiniere di Roma che venne a fare il servizio militare sull’Isola di Capraia (Livorno).

1)Modelli Yo-Zuri, 2)la  totanara nella foto era prodotta anche da Yamashita in tre colori in una prima versione ”Nude”.

                      Bianco- Verde; Bianco-Rosso, Bianco -Blu

                                                  1)

                                                       2)

Inutile dire le catture che si facevano ogni qualvolta pescavamo, oggi sarebbero solo dei sogni o ricordi.

Ma posso dire che fu una rivoluzione nel modo di pescare i calamari, che fino allora, erano sempre stati pescati dalla barca, e alla portata di soli pescatori professionisti, salvo quei rari casi di coloro che li pescavano con un galleggiante e una gabbietta dove veniva messo un pesce morto come esca. Finalmente anche con condizioni meteo proibitive, dentro un porto, si potevano pescare i calamari.

Fu anche una “rivoluzione sociale”, Infatti terminato il lavoro gli abitanti dell’Isola di Capraia si riunivano su quel piccolo tratto di molo interno al porto, mettendosi l’uno accanto all’altro spesso non sopportandosi, ma accumunati da un'unica passione: la pesca dei calamari.

Allora si pescava e si mangiava, per cui non si andava a pescare tutti i giorni, non ve ne era l’esigenza. Si catturava quello che si poteva mangiare e poi ci si tornava dopo qualche giorno.

Allora in commercio comparvero solo Yo-Zury e Yamashita con dei modelli base………….

             

Tipologie degli EGI

Esistono principalmente tre “categorie” di Egi e sono: BASIC, DEEP e SHALLOW, tutte con varie caratteristiche di tessuti o elementi che li contraddistinguono in base a ciò che i produttori hanno deciso di evidenziare in base a ricerche scientifiche. (Sound o Search, Warm Jacket, Glow 490,Keimura), Tornando alle tre principali categorie, queste differiscono l’una dall’altra, per prima cosa per le misure nelle quali vengono prodotte, seconda e non meno importante, sui pesi e sui tempi di affondamento. 

Analizziamo le caratteristiche di queste esche artificiali:

 

La Misura

In base al modello che andremo a scegliere, saranno a nostra disposizione determinate misure delle nostre totanare. Questi saranno contraddistinti da un numero riportato sulla confezione del nostro EGI.  1.5 – 1.8 – 2 – 2.2 – 2.5 – 3 – 3.5, (attenzione la misura è espressa in Pollici). Questo numero indica come detto la misura ma non il peso, infatti potremo trovare due Egi con misura da 3,0 pollici che pesano diversamente. Ovvio che la differenza potrà essere al massimo di un paio di grammi o poco più. Questo dipende dalle varie case costruttrici. Cosa un po’ diversa è per gli Egi artigianali costruiti in legno, dove il peso specifico del legname può variare in base al periodo di stagionatura. Pertanto potremmo avere lo stesso identico egi con diversi grammi di differenza. Ma ripeto son prodotti artigianali a prescindere è difficile se non impossibile trovarne uno uguale all’altro.

MISURA

PESO (gr)

LUNGHEZZA (mm)

#1.5

3

45

 

#1.8

5

55

#2.2

6.5

65

#2.5

10

75

#3.0

15

90

#3.5

20

105

#4.0

25

120

Come scegliere le misure:

Le misure più vendute sono le 3 pollici, che possono pesare dai 15 ai 25 grammi. Sulle scatole degli egi di qualità sarà poi possibile verificare se vi sono indicazioni sull'utilizzo in profondità (le deep) o da superficie (Shallow). In mancanza di specifiche l’esperienza ci aiuterà: se la zavorra è grande, corposa e non presenta fori è indicata per una pesca a fondo; viceversa, se compriamo egi con zavorre bucate, questi saranno meno affondanti, prettamente per una pesca più di medio e basso fondale. Il nostro sapere ci porta a cercare le seppie sempre sul fondo. Ma un problema spesso che non viene detto, è che durante la ricerca di questo cefalopode in prossimità del fondale e specialmente nei porti, rischia di farci perdere una quantità industriale di egi . Pertanto specialmente per i neofiti si consiglia di acquistare diversi modelli di qualità bassa o media senza esagerare, evitando di spendere grandi cifre di denaro.

Ma le misure si scelgono anche in base alla grandezza del pesce foraggio di quella determinata area di mare, e in base alla grandezza dei cefalopodi.

Spieghiamo il perché. Agli inizi stagione pescando seppie, incontreremo spesso esemplari molto piccoli (vanno sempre rilasciati), se li pescheremo con egi misura 3 o 3,5 spesso non sentiremo neanche le loro toccate, ma troveremo a fine pescata la nostra totanara piena di buchi sul tessuto che la ricopre. Inoltre se dovessimo avvertire le sue mangiate, un’artificiale troppo grosso durante la ferrata, non consentirebbe una ferrata sicura, anzi speso perderemo la nostra preda.

Al contrario un esca più piccola ci permette di essere pronti in ferrata e risolutivi. Per il calamaro è leggermente diverso perché esso attacca con molta più velocità e voracità rispetto alla seppia, pertanto assisteremo alle volte a catture di calamari piccolissimi con totanare grandi.

 

Tre grandi categorie di affondamento

Basic: Le totanare chiamate Basic, sono quelle che ogni casa definisce con un rapporto peso/tempo di affondamento.

Questo tempo pero’ spesso varia a seconda delle case costruttrici, faccio un piccolo esempio, le Basic contraddistinte dalla lettera B, ma non sempre sono perfette sui fondali che vanno dai 2 ai 10 o più metri se non è presente un flusso di corrente marina troppo forte.

Yamashita il modello Basic misura 3.0 pollici, ha un affondamento di 3,5 sec/m, mentre DTD 3.0 pollici ha un affondamento di 5,5 sec/m., fanno eccezione tutte le totanare con le zampette in silicone come le Red Shrimp DTD che nella misura 3.0  hanno una discesa più lenta fino a 6,5 sec/m.

 

La velocità di discesa è fondamentale per la cattura dei nostri cefalopodi. Per poter pescare al meglio, dobbiamo utilizzare un egi che ha un tempo di discesa verso il fondo marino rapportato alla corrente marina e alla profondità in cui peschiamo.

 

Utilizzare Egi con tempi di discesa troppo veloci non permette alla nostra esca di essere individuata nei tempi corretti  dai calamari, occorre che l’ Egi rimanga  più tempo possibile nella colonna d’acqua per una buona azione di pesca.

 

Ma utilizzare esche con tempi di discesa molto lenti, in presenza di una forte corrente  marina potrebbe causare uno spostamento laterale del nostro egi e portarlo fuori dall’area di pesca, magari mandandolo contro una scogliera o troppo vicino alla spiaggia.

 

 

 

 Ecco che con forti correnti potremo pescare con delgi Egi Deep.

Deep

Le deep sono ottime su scogliere che superano i 10 mt. di profondità quando i calamari stazionano in prossimità del fondo, o per profondità minori ma sempre con molta corrente marina.

Basti pensare che una versione da 3,5 pollici deep dal peso di circa 22 gr. ha un tempo di discesa di 2.0 sec/1m.

                                                          

Nella foto sopra il Red Killer Egi Deep, totanara DTD che ha spopolato tra gli appassionati di eging consentendo numerose catture in tutti i mari del pianeta. Sopra una misura 3.0 pollici che scende in 3 s/m.

Shallow

Come si evince dal grado di affondabilità le Shallow (S) sono indicate per la pesca su basse fondali da scogliere o spiagge.

Hanno la capacità di affondare  anche in 8 sec/m. questo consentirà in qui brevissimi momenti di “Stanca”,ossia quando avviene il cambio di marea, di pescare in modo che la nostra esca rimanga il più possibile visibile nella colonna d’acqua verso il fondo.

                                            

I materiali

Con il termine Glow della lingua inglese, (lingua più comunemente parlata sul pianeta) si indica in generale  “un bagliore”. Per questo il termine glow è forviante perché viene utilizzato per definire sia la fluorescenza che la fosforescenza generando non poca confusione tra gli utilizzatori di questo termine. In realtà il termine Glow è riferito solo alla fosforescenza delle totanare. Ma questo capitolo verrà trattato a parte per spiegare queste grandi differenze, sia dal punto di vista chimico che fisico. Il consiglio mio è di parlare di fosforescenza e fluorescenza in modo da poter essere chiari, ma ne deriva avere ben chiare le differenze dei due termini.

 

 

490Glow

Questa particolare gradazione di colore fosforescente, va evidenziato che nasce da diversi studi e sperimentazioni fatte in vasca da una nota biologa giapponese che ha potuto dimostrare come principalmente le seppie ma anche i calamari, hanno mostrato una preferenza per una certa radiazione luminosa, che è risultata più efficace di altre, nello stimolare l’attacco dei cefalopodi.

 

La gradazione di questa frequenza luminosa misurata in nanometri è uguale a 490NM ed ha un colore azzurro chiaro.

 

 

Fosforescenze  e colori.

Le fosforescenze di alcune tipologie dei nostri egi, variano dal giallo verde, fino ad un tenue azzurro, poi esistono case costruttrici che producono anche fosforescenze rosse, come DTD e Akami e Spanish Lures .

 

 

 

 

                                                      Modello Red Shrimp DTD

                                                     

                                   Modello Spell della Spanish Lures & Senshei della Akami

                                                      

Colori e Livree : Le totanare economiche spesso presentano un unico rivestimento superficiale, ma non per questo meno catturanti,alcune ditte come YamshitA, hanno realizzato delle sotto livree con una pellicola di diversi colori a seconda del rivestimento superficiale, con dei particolari riflessi metallici,che aumentano di intensità una volta che il nostro egi entra in acqua. Pellicole, color rosso,color oro, color argento, color arcobaleno, sono le più comuni. Queste alle volte  diventano determinati per effettuare le catture. Per Livrea si intende il disegno(geometrico o quello che riprende un pesce o un crostaceo), presente sul corpo della nostra totanara-

Possiamo fare due distinzioni precise ed importanti, pertanto avremo degli egi  che hanno delle liivree che imitano organismi marini,(natural). Esse tendono a stimolare il nostro cefolopode ad un attacco puramente per esigenze di nutrizione, oppure livree geometriche che indurranno attacchi, motivati ad esempio al rispetto del territorio o semplicmente per paura di qualcosa di diverso.

Il segreto è avere sempre nel nostro box porta esche diverse combinazioni tra colori vari e livree sia geometriche che naturali.

La scelta dei Colori

Riporto subito delle tabelle create da Yamashita che possono essere usate da pescatori neofiti ed esperti.

Ma ricordatevi che non esistono regole fisse, la cosa fondamentale è come già detto, ma non finiro’ mai di dirlo, avere nel nostro box molti colori da cambiare molto frequentemente fino a quando non si trova quello più attraente per i nostri amici cefalopodi in quel determinato posto e momento.

                                        

Per la nostra scelta occorre prendere in considerazione quando si decide di pescare,ovvero se di giorno o di notte. Poi si deve vedere la tipologia del colore dell’acqua del mare, se cristallina, torbida o scura.

Bisognerà vedere se siamo vicino a fonti luminose come fari dei porti, oppure se siamo in presenza della luna.

Ma andiamo per ordine.Cerchero’ di dare una mia indicazione, ossia un mio parere personale che pero’ non costituisce una regola fissa. Qualche pescatore potrà non essere in accordo con me, ma io pesco e vado avanti.

Di giorno con il sole alto nel cielo(situazione in cui pesco molto poco a dire la verità), andrebbero utilizzate totanare chiare, o natural se si pesca con acqua trasparente, totanare scure se si pesca con acqua sporca, magari abbinado dei corpi di Egi con il Glow. Si usano colori scuri anche con il cielo nero di nuvole.

Al tramonto utilizzeremo da prima totanare con livree chiare o natural, per poi passare al colore arancione con base oro o arancio.Mentre il cielo si colora di rosa viola al tramonto, il colore ideale diventa il rosa con base rosa, poi poco prima che arrivi la completa l’oscurità mi affido ad un rosso. Durante la notte alterno molti colori alla ricerca del più adatto alla cattura.

All’alba procedo esattamente al contrario,ma non sempre questa sequenza di utilizzo porta a delle catture.

Ripeto è molto importante fare ruotare la nostra scelta di artificiali-

Ma esiste anche il concetto della famosa “totanara di zona”, ossia degli egi che sono più catturanti di altri in una precisa zona di pesca. Il principio della “Totanara di zona” è stato riconosciuto anche dai pescatori giapponesi. Avendo pescato in molte zone d’Italia, posso dire con sicurezza matematica, che ci sono degli spot dove si pesca meglio con il rosa, alcuni dove è meglio l’arancione, altri dove si pesca meglio con il rosso o i colori naturali. Tutto questo dipende dai colori del fondale in cui peschiamo, dal pesce foraggio di cui si nutrono i cefalopodi, e dalle condizioni di luce presenti in mare in quel determinato periodo.

Ho potuto notare anche che nello stesso spot, il colore della “Totanara di zona” alle volte è catturante con la luce del sole, alle volte al tramonto alle volte di notte. Questo dipende moltissimo dal mese in cui peschiamo, perché i raggi del sole entrano in acqua in maniera diversa, generando differenze di ombre e luci.Un capitolo a parte lo merita il tema sulla vista dei cefalopodi e come percepiscono i colori.

Ma qui sarebbe troppo lungo da raccontare, per cui vi invito a seguire i miei appunti in un altro articolo, scritto su basi scentifiche redatte da scenziati americani e giapponesi e da me riuniti.

Tutte le spiegazioni le troverete in “La vista dei cefalopodi”

                                          

 Schema base per l’utilizzo dei colori delle totanare idealizzato dei giapponesi.

Partendo dal basso del lato sinistro dell’immagine vediamo che di notte si usa il rosso,per poi passare ad un rosa e avvicinandosi l’alba un arancio, e poi un colore natural arrivati al mattino.

Sul lato destro partendo dall’alto si ha un processo di scelta di colori inverso. Ottimo l’utilizzo di colori natural anche in presenza di luci dei porti o di luna alta nel cielo.

 

Le Forme

Un importanza particolare a mio giudizio lo rivestono le forme dei nostri egi. Infatti spesso nei video dei vari canali Youtube dedicati all’eging, viene ricordato come regola fondamentale,  di cambiare molte volte, nell’arco di una pescata, il colore della totanara utilizzata. Non solo si puo’ mettere in pratica quanto ci indicano nei loro schemi i giapponesi, in merito all’uso dei colori,  che spesso è relativo , ma a mio avviso occorre variare anche l’utilizzo  delle forme dei nostri egi. Questa mia precisazione, nasce da tanti anni di prove in mare nelle più diverse condizioni, sia ambientali marine che meteo.

Variare il profilo dell’artificiale significa andare alla ricerca della forma del pesce foraggio che in quel momento è maggiormente presente nello spot in cui stiamo pescando.Automaticamente quella dovrebbe rappresentare la più ricercata dai nostri cefalopodi. Ma questo non è sempre vero. Infatti ci sono alcune varianti come le correnti, che spesso spingono nel nostro posto di pesca delle mangianze di alcuni generi di pesce che non sempre attraggono alla propria tavola i cefalopodi.

 Esistono forme allungate”Slim”, forme di egi più “panciuti”, alcuni sono più curvi altri hanno delle zampette. Ognuno di loro ha un nuoto che è diverso dall’altro. Inoltre se utilizzate lo stesso egi come marca e modello,ma con una deriva di forma diversa, avranno entrambi un movimento diverso tra di loro.Sotto riporto alcune delle forme più comuni.

         

         

                     .

Il Saund o Rattle

Alcuni egi sulla linea degli artificiali da spinning, hanno un corpo dotato al suo interno di una o più sferette in grado di emettere il rumore di un piccolo sonaglio nel momento di un repentina jerkata. Molte prove in laboratori giapponesi hanno fatto si che scienziati, scoprissero che vi sono delle frequenze ben precise in grado di attrarre i cefalopodi. Questo perché la frequenza emessa dall’egi, segnala a loro una situazione particolare in cui altri elementi del branco attaccano e mangiano una preda.

Ma l’egi con il rattling(chiamato anche “Search”) va saputo utilizzare nei momenti giusti, altrimenti si rischia solo di allarmare le nostre prede mettendole in fuga.

                                             

Si puo’ utilizzare quando fondamentalmente durante una sessione di pesca gli attacchi al nostro egi sono molto sporadici. Oppure ad inizio pescata per alcuni lanci. Spesso inducono anche predatori come pesci serra e barracuda ad attaccarli,lasciandoci letteralmente con il filo a penzoloni.

Non tutti gli egi hanno la stessa tonalità di rattling, e personalmente preferisco quelli che non lo hanno, ma se proprio devo scegliere cerco aziende che ne hanno uno molto poco udibile(ovattato direi), come DTD, Akami.

                                             

Tessuti:

Warm Jacket o tactycwarm: Questo particolare tessuto per rivestire l’artificiale è stato brevettato da Yamashita alcuni anni fa.

I giapponesi si sono accorti che il pesce foraggio ha una temperatura corporea generalmente di uno o due gradi superiore alla temperatura del mare, questo per consentirgli di vivere. E’ un tessuto che imprigionando i raggi della luce, sia solari, che di una lampada, è in grado di rallentare la dispersione del calore dell’egi.

Questa caratteristica  molti anni prima era presente nelle prime totanare che erano costruite in legno di balsa. YamashitA noto’ questa relazione tra calamari e temperatura dell’egi,e dopo molti anni di studi,ha chiamato questa sua prima e fortunata serie di totanare :”Live ”.

Il Tacticwarm, è intrecciato da un unico filo che trasforma la luce in calore e riesce a mantenerlo a lungo rispetto alle tradizionali totanare. Il Warm jaket è come se la totanara fosse provvista di un caldo giubbotto che da una qualsiasi fonte di luce, assorbe calore e lo intrappola rilasciandolo più lentamente. Diciamo che  è stato sfruttato il principio della “gabbia”.

                                          

Stando a quanto scritto nei testi di biologia, nei pesci, la temperatura corporea corrisponde quasi sempre alla temperatura dell'acqua. Ma con il movimento attivo, può aumentare, ma leggermente: di 0, 2-0, 5 gradi Celsius, ma non per tuti è così. Particolari differenze, ci sono per squali e tonni e mammiferi. Non è difficile spiegare la temperatura corporea instabile di un pesce. L'acqua è un ambiente con una capacità termica molto elevata. Di conseguenza, tutto il calore che il corpo produce viene immediatamente assorbito da esso pertanto se la loro temperatura fosse di molti gradi superiore avrebbero un continuo bisogno di mangiare, ma solo per produrre energia che verrebbe in maniera inesorabile assorbita dall’acqua. I mammiferi acquatici appartenenti a sangue caldo hanno sviluppato un isolamento termico personale e complesso, particolarmente potente durante l'evoluzione. Per i pesci "è andata" in un modo diverso. Il loro corpo si adatta alle condizioni ambientali, senza sprecare energia per il riscaldamento insignificante dell'acqua. Questa piccolissima differenza di temperatura che grazie al warm jaket la totanara assume induce i cefalopodi ad attaccarla in maniera meno sospetta, proprio come se fosse del pesce foraggio in movimento.

Keimura: Il tessuto keimura ha origine in giappone ed è stato utilizzato per la prima volta su quelle che vennero definite Golden Bait, ossia le esche per insidiare predatori appartenenti alla famiglia dei tonni.

Queste fibre hanno la particolarità di attivarsi e rendersi visibili grazie ai raggi ultravioletti, ma la loro maggiore efficacia è nei primi cinque metri di profondità, poi a causa della rifrazione,dell’assorbimento dei raggi solari perdono man mano  la loro potenzialità. L’intensità della radiazione luminosa solare e quindi anche i raggi UV diminuiscono in modo esponenziale e già, dopo i primi 50 cm, di penetrazione in acqua, sono ridotti del 50%. Solamente l’1% giunge a 100 m di profondità, oltre domina la completa oscurità. Per cui i nostri tessuti che reagiscono emettendo una luminescenza(Fluorescenza), vedi Keimura e tessuti simili, perderanno efficacia man mano che ci si spinge in profondità.

Il keimura tradizionale ha un riflesso bluastro costante e non puo’ essere adattato alla pesca per tutto l’arco della giornata a causa delle variazioni di intensità dei raggi UV, per cui è stato costruito il Neonbright. Questa totanara ha due nuovi colori di Keimura: Rosso, e il Verde, che possono lavorare in quelle determinate condizioni di luce dove il blu non era performante e quindi ora sfruttare tutti i tipi luce del giorno e di raggi UV che entrano in acqua, nonché tutte le condizioni di trasparenza- Ovviamente per avere questa funzionalità necessitano della luce solare.

                                                       

Come utilizzano queste colorazioni di Keimura i giapponesi? Da poco Yamashita ha messo sul mercato le Neobright, e spiegato l’utilizzo dei colori delle varie tipologie di colore del Keimura. Il colore Verdastro è da utilizzare in situazioni dove il colore dell’acqua tende al verde ed è fangosa, quindi una visibilità molto ridotta. Il Keimura di colore rosso è indicato per il momento in cui il sole sorge o tramonta cambiando di colore ossia quando diventa rossastro. Il Keimura di colore bluastro azzurro, è indicata per situazioni di acqua chiara, trasparente, con ottima visibilità, quando i raggi UV sono molto forti. Quindi con il sole alto, questo gli dà più visibilità addirittura della vecchia tipologia di Keimura.

Ovviamente questi sono studi effettuati nel mar del Giappone che non sempre si adattano al Mediterraneo o al mare in cui noi peschiamo.     

                     

Diverso è per i tessuti che in qualche modo rifrangono qualsiasi tipo di luce.

Esistono degli Egi che hanno dei tessuti con all’interno del filato del loro rivestimento degli inserti capaci di rifrangere la luce con colori vari, generando un “effetto prisma”.

 Per cui funzioneranno con qualsiasi tipo di luce che li colpisce, dai fari di illuminazione dei porti, alla luce della luna.

                                               

Nella foto egi prodotto home made dall’amico D. Bertuccelli che rifrange qualsiasi tipo di luce a cui è sottoposto.

 

Lino Grezzo: esistono altri tessuti fantastici adottati ad esempio da DTD che produce alcune serie di totanare come le Diamond Oita con tessuto di lino grezzo intrecciato anche con fibre iridescenti che reagiscono a qualsiasi fonte di luce.

 Il lino grezzo ha la particolarità di essere virtualemnte indistruttibile, per cui anche dopo ripetuti attacchi e catture, non troverete sulla vostra totanara i famosi e fastidiosi segni dei”morsi”, che con il tempo distruggeranno il rivestimento della totanara.

                        

Tessuto in lino grezzo per questa totanara DTD , virtualmente indistruttibile.

                                                                                                

Si fa davvero di tutto per poter attrarre  e indurre all’attacco del nostro egi.Dopo aver applicato alle  totanare la tecnologia del rattle derivante dagli artificiali da spinning, ora Shimano si appresta ad utilizzare sugli egi una nuova invenzione. Il Flash Boost.

 

Il Flash boost, è stato adoperato per la prima volta sugli artificiali da spinning dedicati a tutti i predatori. Si tratta di un piccolo “Lamierino”, posto all’interno della totanara, supportato da una piccola molla per ogni lato che lo fa vibrare anche quando l’artificiale si ferma, emettendo bagliori che lo rendono più catturante.

                         Lamierino                 Lamierino supportato da due piccole molle

                      .                          ..  

Il suo obiettivo è quello di emettere lampi di luce, ossia riflettere ogni forma di illuminazione per indurre all’attacco i predatori, nel nostro caso i cefalopodi.

                              .  

Totanare nude (senza rivestimento in tessuto)

Yamashita porto’ in Italia a metà degli anni ’80 le prime versioni di totanare sprovviste di tessuto di rivestimento, erano semplicemente verniciate e poi sopra veniva dato un colore trasparente.

Con il tempo si sono evolute, ma oggi vengono riproposte da Daiwa direttamente in ABS(Materiale plastico molto resistente), oppure possiamo trovare sul mercato delle totanare artigianali molti modelli.

I pareri degli egingers in merito ad una totanara rivestita o nude, sono diversi e contrastanti. Ritengo che l’importante sia credere nell’esca con cui stiamo praticando l’eging, ma anche tutte le altre tipologie di pesca.

                                .

                               Totanare realizzate da Rizqi Ku in Indonesia

 

Totanare artigianali Made in Italy

Chi lo dice che solo all’estero si fabbricano ottime totanare artigianali. Basta approfondire le ricerche su facebook, e troviamo un fantastico artigiano messinese che produce dalla A alla Z le sue totanare compresa la colatura di resina per gli stampi. E’ Domenico Bertuccelli, grandissimo appassionato del mare e della pesca, che realizza questi capolavori su commissione utilizzando materiali di ottima qualità con finiture di grandissima precisione.

                                      

Gancio trainante:

(Cordino,girella, anello Fisso verticale o orizzontale e rolling shaft)

Inizialmente le totanare che arriviarono in Italia negli anni ’80 non erano qupaggiati con anello trainante in acciaio, ma c’era un cordino di seta, che permetteva un certo movimento dell’egi.

                             

                                  Nella foto vediamo il primo modello di Yo Zuri arrivato in Italia negli anni ’80.

                                                           

Contemporaneamente YamashitA presentava il primo modello di rolling shaft, costituito da una girella ingobata nei due gusci di plastica, della quale usciva solo un piccolo anello, montate con una specie di “Morso di Cavallo” esterno, molto brutto da vedersi. Simile in tutto e per tutto a questa della foto sotto che è stata prodotta in seguito anche da Yo-Zuri.

                                                         

Unico difetto è che la girella con il tempo si ossidava e si rompeva, e alle volte in pesca si perdeva la totanara.

Seguirono quel progetto molte ditte come DTD di cui possiamo vedere foto.

                                                      

Per lo stesso motivo, quindi una qualità che non garantiva la sua durata nel tempo,nonostante si fossero migliorati i materiali delle girelle; si penso’ di passare a due tipi di anello,prima in posizione orizzontale(Soluzione adottata da Yo Zuri) e poi verticale, soluzione adottata da tutti i costruttori successivamente.

 

             Modello: Shrimp Hunter Yo Zuri   e   Modello: X EGI della DTD

                            .                      

Yo Zuri nel 2010 in Giappone ha brevettato un rolling shaft diverso,(sotto in foto),praticamente indistruttibile dalla salsedine e dagli agenti corrosivi, garantendo un ottima funzionalità nel tempo.

                                                        

Ma quale soluzione è migliore? Difficile dirlo, anche se sono sempre stato favorevole al Rolling Shaft per diversi motivi.

A mio avviso questo sistema permette al calamaro di sfogare la sua aggressività evitando di andare a creare torsioni sulla lenza che nel tempo possono danneggiarla, in particolar modo sul terminale in fluorcarbon. Per il resto ogni costruttore ritengo che progetti la propria totanara con determinante caratteristiche, pertanto sarà lui a decidere che tipologia di anello converrà progettare.

 

Alcune totanare con il sistema Rolling Shaft

               

Derive,piombi, in lingua giapponese : “Namari”

Con il termine generico “piombo” si intende definire la zavorra necessaria affinchè la nostra totanara possa raggiungere il fondo in un certo tempo previsto dalla casa costruttrice. Le zavorre sono di diversa tipologia, ma in particolare quelli nuovi sono studiati per essere idrodinamici.Infatti, il compito del “Peso” non è solo quello di portare a fondo la totanara, ma anche quello di imprimergli la direzione a seguito delle nostre jerkate.I primi pesi  utilizzati negli antichi prototipi, probabilmente erano delle piccole monete, poi inizio’ l’uso del piombo con dei cubetti più o meno squadrati più o meno grandi.

 

Già da allora comparvero i primi piombi forati.Ma a cosa serve il foro i i fori? Facciamo una premessa.In linea generale le totanare con i piombi forati sono dedicate ad acque non troppo profonde.Il foro serve per poter aggiungere del peso sotto forma di filo di piombo o altro e permettegli di scendere più velocemente e poter lavorare a profondità maggiori o in situazioni di correnti marine molto forti. Oggi i “Pesi” per un discorso di normative mondiali sull’utilizzo del piombo e la dispersione nell’ambiente che come osservato possono provocare una malattia chiamata “saturnismo”, sono stati sostituiti dalle aziende più attente con dei materiali non inquinanti detti free lead. In alcuni casi le ditte hanno scelto di utilizzare dei materiali “sinterizzati”.

Vi spiego cosa sono. La sinterizzazione è un particolare processo di lavorazione ad elevata temperatura che realizza un oggetto mettendo della polvere di materiale in uno stampo e riscaldando a temperatura alta, ma inferiore alla temperatura di fusione del materiale. I grani di polvere si saldano tra loro ad alta temperatura: ne risulta un componente più granuloso e fragile rispetto ad un pezzo ottenuto per fusione.

Questa tecnica riesce a formare un pezzo a una temperatura più bassa di una fusione, e per alcune forme semplici può non richiedere lavorazioni successive e può essere impiegata per metalli o polimeri.

Inoltre l’utilizzo del piombo visto il prezzo che questo metallo ha raggiunto, gravava su costo di produzione. Purtroppo, questo in alcuni casi, ha determinato un aumento di volume nella zavorra. Molte aziende  stanno utilizzando oggi anche piombi colorati, alle volte per evidenziare le vorsioni Deep, o Shallow, o semplicemente perché più belle da vedersi.

Ma il colore serve anche per proteggere almeno in parte dall’ossidazione e dagli urti.Alcune aziende invece hanno optato per mettere il peso all’interno e all’esterno solo un piccolo telaio metallico che evita l’incaglio e da direzione alla totanara altri hanno adottato una soluzione mista fra piombo esterno e piccola intelaiatura, insomma possiamo dire che ce ne è per ogni gusto.

 

 

Fino ad arrivare a quelle totanare che hanno un doppio peso,quello esterno e quello interno che serve per migliorare la distanza di lancio, come il modello Ballistic di DTD.

                                            

In alcuni casi, quando si è impossibilitati ad avere il modello Deep o del peso desiderato, per i motivi più diversi, si ricorre all’aggiunta di un piccolo pimbino che puo’ essere agganciato direttamente sull’occhiello trainante, oppure si puo’ utilizzare dei piombi maschera che andranno a calzare perfettamnte sopra la parte anteriore del nostoro egi come da foto.

 

 

 

 

Alcune tipologie di zavorre aggiuntive aggiuntive

 

Nel catalogo DTD 2020 sono comparse le prime totanare al mondo prive di piombo esterno ma con un sistema di trasferimento dei pesi interni che permette un incremento di lancio davvero notevole.

Lo scopo è massimizzare l'accumulo di energia cinetica in fase di lancio, allo stesso tempo questo sistema è capace di stabilizzare costantemente il nuoto, durante la fase di recupero della nostra esca, è lo stesso principio delle frecce, dove un peso concentrato sulla parte anteriore, bilancia e permette di raggiungere una maggiore distanza all’asta.

Specialmente in condizioni di vento contrario i Ballistic modello Real Fish e White Killer, unica misura 3,08 pollici(10cm) raggiungono distanze davvero superiori rispetto ai tradizionali egi, sia perché hanno meno attrito con l’aria, proprio perché privi della deriva, sia perché la sferetta al suo interno( che ricordo va posizionata con uno strattone verso il basso prima del lancio) permettono di raggiungere ben il 40% di distanza in più rispetto alla concorrenza, in questo modo la superficie su cui potenzialmente si puo’ pescare, aumenta in maniera considerevole.

 Inoltre la sua discesa verso il fondo fino a che non si da la prima jerkata, è velocissima, circa 2 s/m, poi una volta giunto dove desideriamo e dopo una prima jerkata importante avrà un affondamento di 7 s/m.

 

 

 

Le istruzioni da seguire per eseguire un ottimo lancio con una totanara modello  Ballistic

          

     

Sullo stesso concetto delle totanare sprovviste di piombo esterno, DTD nel catalogo 2022, presenta  Ballistic EGI. Con questa tipologia di totanare, grazie alla tecnologia “Ballistic” si possono incrementare le distanze di un 36% ed aumentare la “Catching Area” dell’85%.

Se notiamo dalla foto l’egi presenta anche una deriva completamente innovativa per forma e fattura. Essa è a forma di proiettile per essere al mssimo aerodinamica e allo stesso tempo idrodinamica.

 

Il dorso della totanara è provvisto di una striscia che reagisce ai raggi UV con una fluorescenza che è dello stesso colore dell’egi scelto. Dietro la pinna pettorale all’interno del corpo è posta un’altra striscia di materiale reagente ai raggi UV. La totanara è rigorosamente Glow.

 

                                        

                 Pinne Pettorali e Dorsali , Zampette e altri tipi di derive

Per primi i giapponesi hanno iniziato ad utilizzare pinnette di deriva molto simili a quelle dei veri pesci, per stabilizzare la totanara durante la discesa verso il fondo. 

Alcune sono pinne dorsali altre pinne chiamate carena, oppure sono pinne anali o pinnule.

 

                                                            

        

 

Poi alcune aziende come DTD o Duel hanno deciso di sviluppare un concetto completamente nuovo,ossia delle pinne pettorali costruite con materiale siliconico, che a differenza delle precedenti, non servono solo  a stabilizzare, ma sostituiscono le famose piumette che abbiamo visto sin dalle origini per rendere il movimento dell’egi  più verosimile al pesce foraggio, creandogli anche un seppur minimo un freno utile alla naturalezza del movimento.

Stessa cosa possiamo dire per le aziende che hanno deciso di realizzare un egi più simile ad un gambero, nel tempo siamo passati da delle zampette realizzate in piuma, a zampette siliconiche.

 

   

Cestelli (Hooks)

Quando parliamo di cestelli, o corone, o aghi, o come ognuno li vuol chiamare in base alla regione  dove abita, capiamo subito che siamo italiani e di fantasia ne abbiamo da vendere. Infatti in inglese sono semplicemente definiti Hooks.

Ce ne sono di diverse tipologie e grandezze.Ovviamente ogni totanara avrà la sua corona grande in funzione della misura dell’egi, altrimenti verrebbe sbilanciata e assumerebbe un nuoto non proficuo per la cattura dei cefalopodi, e non avrebbe utilità.

Sono sicuro di poter affermare che quando si compra una totanara, dopo il colore che colpisce i nostri sensi senza che ce ne accorgiamo in maniera totalmente involontaria, il primo pensiero volontario è quello di verificare la qualità dei cestelli dell’egi che stiamo per acquistare.

Da essi dipende tutto lo sforzo che abbiamo fatto fino a quel momento per cercare il cefalopode e per farlo attaccare la nostra esca artificiale.Se il cestello non è di buona qualità e opportuna forma, si rischia di perdere la preda, vanificando tutti i nostri sacrifici.

Negli oceani questo problema persiste in maniera diversa, poiché vi è un abbondanza che noi nel Mediterraneo ci sognamo. Pertanto per loro perdere una preda non ha un grosso impatto sulla pescata.Per noi puo’ significare un vero “cappotto” anche perdere una sola preda.

 

 

 

 

Sotto riporto le immagini di alcuni esempi di cestelli tutti validi e di ottima fattura.

                                

Questi invece sono cestelli più economici, ma dalla forma non troppo sicura per mantenere ferrato il nostro cefalopode appena catturato.

Poi vi sono corone che vengono interamente realizzate a mano sia per l’affilatura degli aghi sia per l’assemblamento,queste generalmente sono le migliori se ben costruite  ma soprattutto se vengono rispettati certi standard qualititivi che spesso non è facile trovare nell’artigianato.

Totanare economiche o molto economiche:

Analizzeremo ora pregi e difetti di totanare che possiamo comprare sia nei negozi di pesca che su siti internet a prezzi bassi o molto bassi.Cosa ci porta a scegliere una totanara costosa o una economica? Come facilmente intuibile la scelta spesso è affidata al prezzo. Per totanare economiche o molto economiche si intendono tutti gli egi in una fascia di prezzo che va da 1 euro a 3 euro. Posso dirvi che oggi ci sono ditte come Akami le quali realizzano delle totanare che vengono messe in vendita a poco più di  3 Euro,  qualitativamente sono da prendere in considerazione poiché di ottima fattura e resistenza. Ma da un esame più attento potremo vedere che le totanare con un marchio conosciuto e famoso, spesso costose, offrono materiali di costruzione di gran lunga superiori. Infatti in quelle economiche, a partire dal gancio di traiono della totanara, fino ad arrivare alle fiamme o cestello, noteremo che si arruginiscono con molta facilità  in breve tempo.

Ma non solo. Spesso la forma dei cestelli non è delle migliori per trattenere i tentacoli dei nostri cefalopodi, gli aghi sono troppo fini e troppo morbidi. I tessuti si scollano facilmente, e alle volte  capita che dopo alcuni lanci possiamo perdere gli occhi, o addirittura la zavorra, o irrimediabilmente si riempiono d’acqua. Ma……..

Ma esiste un grande pregio nelle totanare econimiche o super economiche, che ripeto stanno migliorando anch’esse qualitativamente rispetto al passato.Se frequentiamo degli spot di cui non si conosce la profondità, ma soprattutto non sappiamo cosa c’è sul fondo del mare, ad esempio aree portuali, è bene sempre utilizzare un egi economico per sondare eventuali ostacoli che ci possano far perdere irrimediabilmente il nostro artificiale. Quindi le totanare da pochi euro possano essere utilizzate un po’ come delle “cavie”,per saggiare il tipo di fondale e vedere se ci sono ostacoli come cime, cavi, reti e altro.Alle volte si usano anche in maniera regolare su spot conosciuti perché per esperienza si sono potuti notare molti attacchi su quei determinati modelli. Ovviamente ognuno fa le scelte che ritiene più opportune in base alle proprie idee e in funzione della propria capacità economica.Indubbiamente le totanare prodotte da YamashitA, Duel, Yo-zuri,DTD, Sumizoku, Shimano, tanto per citarne tra le più conosciute, hanno delle caratteristiche tecniche molto diverse da quelle economiche.Dietro la produzione degli egi delle marche blasonate, ci sono studi di esperti, di pescatori che le collaudano, di scenziati che le sottopongono a prove in vasca, definendo limiti e utilizzi migliori.Oltre che ad un buon piano di marcketing per farle conoscere.

Esempio di totanare economiche a sinistra e molto e conomiche a destra

Poi esistono anche totanare a prezzi intermedi create da Akami, da Spanish Lures o da Jatsui tanto per dirne alcuni dei più utilizzati,che con cifre che oscilano tra i 5 e i 7,5 euro offrono un prodotto con un ottimo rapporto prezzo qualità, dove i tessuti sono molto ben realizzati e incollati con cura, le fiamme posteriori sono della giusta forma e costruiti con acciai buoni,molto resistenti, piombi ben fissati, piumette laterali che non si staccano.

Direi le totanare giuste per chi inizia con questa tipologia di pesca e non vuol spendere molto ma avere un ottimo prodotto visto che spesso hanno caratteristiche da far invidia alle grandi marche.

Ma anche per per veri intenditori che non vogliono perdersi questi egi con cartteristiche particolari,come il Red Glow per Akami e Spanish lures, o i fantastici colori dei pesci foraggio del Mediterraneo di Jatsui.

1)     Akami mod. Senshei-  Spanish lures mod. Spell  

2)      Jatsui modelli Natural Sardine e Natural Mullet.

 

1 

 

2 

 

 

 

Maree-fasi lunari-Alba -Tramonto

Ora viene naturale e istintivo chiedersi, dopo la presentazione di tutte queste caratteristiche degli egi, quando è il momento migliore per andare a pescare. Senza alcun dubbio esistono due momenti molto importanti e sono l’alba e il tramonto. Generalmente si inizia a pescare circa un ora prima del tramonto e stessa cosa dicesi per l’alba. Ma grandissima importanza la rivestono le maree e le fasi lunari.

Nell’arco di un giorno completo avremo alternate due maree crescenti e due maree decrescenti(in alcuni posti come sullo stretto di Messina, le maree vengono chiamate “REME”). Per agevolare chi fosse interessato, puo’ decidere di interpellare siti on line come meteopesca.com .

In questo sito potrete scegliere la vostra regione , la vostra città o quella più vicina a voi e verificare le tabelle lunari e di marea. Ovviamente queste tabelle non nascono per la pesca dei cefalopodi ma bensi di pesci predatori e non.

Ma i calamari sappiamo che si muovono dietro le mangianze, che si spostano seguendo le maree.

Gli orari di marea alle volte possono differire da quelli trascritti anche di un ora, cio’ puo’ essere dovuto alle condizioni meteo come il vento, le correnti, la pioggia.

I momenti migliori per pescare sono generalmente un’ora prima e un’ora dopo i picchi (punti più alti o più bassi)di marea, anche se personalemnte preferisco sempre arrivare sul posto un paio di ore prima, del culmine delle basse maree, dall’esempio sotto riportato capirete il perché.

Inoltre altra cosa importante che in tanti anni di osservazione ho potuto verificare è che maggiore è l’escursione di mare tra la bassa e la alta e vice versa, e migliori saranno le condizioni.

Nell’immagine sopra le condizioni sono ideali basta guardare l’altezza delle curve di marea. Al contrario nell’immagine sotto riportata, dove l’altezza delle curve è visibilmente inferiore, non avremo un gran movimento di pesce. Attenzione pero’ che come già scritto, basta che le condizioni meteo subiscano dei repentini cambiamenti, ed ecco che da una giornata piatta, puo’ nascere una grande occasione di pesca. Infatti i cambiamenti di tempo vengono percepiti molto bene dagli animali e dai pesci che proprio in queste occasioni possono aumentare la loro voracità.

La Luna. Essa con la sua rotazione intorno alla terra, ne determina anche le fasi di marea. Quindi è importante capire i momenti migliori. Fondamentalmente sono quattro, l’alba lunare, il transito lunare(momento in cui la luna raggiunge il punto più alto sopra di noi), il tramonto lunare e il transito lunare contrario,(punto in cui si trova diametralmente opposta a noi). Si possono trovare tutte queste informazioni tranquillamente dal sito che vi ho indicato.

Se poi ad esempio il Transito lunare, coincide con il tramonto solare,il sole eserciterà ancora più influenza, producendo un aumento dell’attività prevista in questo periodo.

In realtà in Italia ci sono delle regioni dove si pescano i calamari anche di giorno , come nella provincia di Trieste o in alcune zone della Puglia.

Altri fattori determinanti, sono la salinità del mare e la sua temperatura. I nostri amici cefalopodi non amano particolarmente gli sbalzi di salinità del mare, per cui alle volte dopo tanti giorni di pioggia, o temporali molto intensi, si formano degli strati superficiali di acqua dolce, spesso visibili anche dalla scogliera.Questi possono far si che i calmari ad esempio entrino in caccia in fasce d’acqua più profonde. Ma a mia memoria questo molti anni fa non accadeva, anzi  spesso sotto grossi acquazzoni ho effettuato delle pescate memorabili.

Grossi esemplari di Totani vicino alle coste

Ultimamente assistiamo sempre meno di rado a grossi totani di profondità che vengono a nutrirsi in acque molto basse.

Specialmente in Sicilia e Calabria, non è raro imbattersi in grossi totani pescati dalla riva in meno di dieci metri d’acqua.

                                         .

Il loro avvicinamento alle coste, è causa come spiegato dai biologi, dell’impoverimento di ossigeno nelle profondità del mare a causa l’innalzarsi della temperatura. Questo li spinge a frequentare zone molto più ossigenate e ricche di cibo per poter sopravvivere. Ogni tanto incontrano la totanara di qualche eginger.

La temperatura dell’acqua spesso è determinate per poter fare delle catture significative. Infatti dopo grosse mareggiate invernali di tramontana, accompagnate da venti gelidi che spirano dal Nord, l’acqua subisce un abbassamento della temperatura. Alcune volte basta anche un solo grado in meno per generare nei cefalopodi una impensabile frenesia alimentare.

Attenzione che tutto cio’ non costituisce una regola scritta fissa e indelebile nel tempo.L’importante è andare a mare, pescare e capire cosa succede davanti e sotto di noi. Poi saremo noi i migliori meteopesca che potremo consultare.

I nostri amici pescatori giapponesi usano delle tabelle simili alle nostre ma un pochino più tecniche. Le fasi di marea sono collocate su un piano cartesiano, dove sull’asse delle ordinate sono messi i cm di marea, e sull’asse  delle ascisse si vede l’arco della giornata composto da 24 ore e ad ogni ora in abbinamento all’andamento di marea, è posto un certo numero di stelline che corrisponde all’indice di pescosità.

Poi hanno inserito il simbolo del sole o della luna per il giorno e la notte,la temperatura, la direzione del vento e la sua intensità. Un altro elemento importante  che tra le varie ore del giorno e della notte viene indicato il dislivello di marea. Più è intenso più genera correnti atte a muovere le mangianze, ne consegue che si generano archi temporali particolarmente indicati per fare delle catture.

Bene siamo arrivati alla conclusione con la speranza di aver soddisfatto le richieste di molti pescatori che iniziano a praticare l’eging o per coloro che magari già in questo mondo, volevano sapere qualcosa che fino ad oggi non gli era stata trasmesso.

 

Nel prossimo capitolo parleremo di :”Nylon, fluorcarbon,dyneema

 

Paolo Gavazzeni

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