SONO ARRIVATI?! N.I.S.

Amici Egingers, il giorno 9 Gennaio 2022, mi arriva un post con tanto di foto dall’amico Gaetano Mazzola che ringrazio della segnalazione, il quale mi scrive:” Tra poco verremo invasi”. Se non avessi visto la foto avrei fatto fatica a capire di cosa si trattava, ma da buon pescatore di calamari il mio amico Gaetano mi aveva girato un immagine troppo interessante. Si trattava di una cattura di Loligo vulgaris, ma fin qui niente di nuovo, affiancata da un esemplare di dimensioni minori di Sepioteuthis lessoniana (Ferussac in Lesson, 1831). Subito lo ho tempestato di domande, ma correvo anche in un’altra direzione, ossia scoprire chi era stato colui che aveva fatto la cattura. Nel giro di pochi minuti ero al telefono con lui. Gerlando Burgio, così si chiama il ragazzo lampedusano trentenne che ha fatto questa straordinaria cattura e segnalazione avvenuta in data 5 gennaio 2022 sull’isola di Lampedusa. Si tratta del primo esemplare pescato in acque italiane (salvo diverse segnalazioni che dovranno eventualmente essere provate da documentazione opportuna). La cattura è avvenuta nel porto di Lampedusa ed è stata fatta su una profondità di circa 7 metri. L’amico Gerlando ha utilizzato una montatura con un piombo da 20 gr. in fondo e due totanare montate a bandiera. Dell’esemplare non si ha un peso ben preciso al momento ma è stato stimato tra i 400 e i 500 gr.  Non è sessuato poiché non è stato identificato se maschio o femmina). Di seguito le foto che il sig. Gerlando Burgio mi ha fornito scattate subito dopo la cattura.

Nella foto in alto Sepioteuthis lessoniana, sotto Loligo vulgaris.

Segue una breve descrizione di questo Loliginidae.

Sepioteuthis lessoniana (Férussac), 1830

(Decapodiformes: Myopsidae: Loliginidae)

Sepioteuthis lessoniana, fa parte della Famiglia dei Loliginidae, esattamente come Loligo vulgaris (Lamarck,1798) e Loligo forbesii (Steenstrup,1856). Si tratta di una specie definita N.I.S. La sigla N.I.S. a prima vista potrebbe ricordare una squadra speciale di qualche serial americano; in realtà si tratta di un abbreviazione che i biologi utilizzano per identificare la specie marine ritenute non indigene o alloctone. (Non-Indigenous Species). Il calamaro di Lesson (Sepioteuthis lessoniana Lesson, 1830) è un calamaro proveniente dall'Indo-Pacifico, più precisamente per quanto ci riguarda, proveniente dal Mar Rosso attraverso il Canale di Suez. La prima cattura non sessuata segnalata da Salman e Katagan risale al 2002, altre catture(record) vengono poi segnalate oggi nel Mar Egeo, nell’isola di Cipro, lungo le coste Turche, insomma l’areale orientale del Mediterraneo. È una delle tre specie riconosciute nel genere Sepioteuthis, ma degli studi nel 1993 hanno ipotizzato che Sepioteuthis lessoniana possa includere diverse specie molto simili e correlate. Il nome Sepioteuthis è volutamente vicino a quello di Sephia, perché questi calamari hanno una pinna larga che provoca una facile confusione con alcune seppie. Chiamato anche Seppiocalamaro. Hanno molte altre caratteristiche, ma si differenziano perché hanno un gladio anziché un osso, a differenza di queste invece, inoltre non possono ritrarre i tentacoli. Questi molluschi sono caratterizzati da una pinna ovale, abbastanza ampia, che si estende attorno ai margini del mantello come le pinne delle seppie. Mantello lungo, robusto, larghezza circa il 40% della lunghezza. Pinne molto grandi, di profilo largamente ovale, lunghezza delle pinne oltre il 90% fino a quasi il 100% della lunghezza del mantello, la loro larghezza fino al 75% della lunghezza del mantello; la larghezza maggiore si verifica posteriormente al punto medio delle pinne. Sono calamari di taglia medio-grande; lunghezza massima del mantello 422 mm. nei maschi; mentre le femmine sono più piccole, con una lunghezza del mantello di 382 mm; la misura più comuna va dai 200 a 300 mm. di lunghezza del mantello. Peso fino a circa 2 kg. Crescono molto velocemente e possono guadagnare fino a 600 g di peso in soli 4 mesi. La durata media della loro vita è però abbastanza corta: il ciclo massimo vitale registrato è di 315 giorni. In Giappone è nota con diversi nomi come: Aoriika, Akaika, Bashouika, Izuika, Kuaika, Kutsuika, Mizuika, Moika, Shiroika. Si ringrazia l’amico Gerlando Burgio per averci fornito informazioni sul metodo e il luogo di cattura nonché le foto dell’esemplare appena pescato.

Commenti ()

Product added to wishlist
Product added to compare.

Questo sito utilizza i cookie. Continuando a navigare nel sito accetti il nostro utilizzo dei cookie. Leggi a riguardo.