L’ errore comune nel fornire una grandezza di misura alle totanare vuole che si attribuisca a queste l’unità di misura conosciuta come “pollice o inch” corrispondente a 2,54 cm. Se facciamo due semplici calcoli vedremo che se utilizziamo questa Unità di Misura i conti non tornano. Infatti, prendendo ad esempio un egi della misura 3.0 moltiplicandolo per 2,54 otterremo una lunghezza di 7,62 cm. In realtà le totanare della misura 3.0 misurano tra i 9 e i 10 cm., millimetro più millimetro meno, dipende dalle aziende che li producono e come li classificano all’interno dell’azienda stessa. Se invece moltiplichiamo la misura del nostro egi per un “sun” (1 sun = 3,03 cm.) otterremo la grandezza corretta. Ma vediamo in cosa consiste questa unità di misura giapponese. Forse non tutti sanno che il sistema di unità di misura tradizionale giapponese prende il nome di Shakkanhō, scritto 尺貫法; questo nome deriva dalla combinazione delle parole “shaku e kan”, rispettivamente il nome della lunghezza e quello del peso. Così come per la politica, la scrittura e tanto altro, anche il sistema di misurazione è stato importato in Giappone dalla Cina e la sua adozione risale alla dinastia “Tang” nell’anno 701 d.C., anche se in Cina la sua origine sembra risalire a quasi 2.000 anni prima! Nei secoli fu comunque modificato ed adattato più volte, addirittura zone diverse del Giappone avevano definizioni differenti. Il “sistema Shakkanhō” è rimasto ufficialmente in uso fino al 30 giugno del 1924; dopo il “Rinnovamento Meiji”, dal 1° luglio dello stesso anno il Giappone adottò il “Sistema metrico decimale” dopo che nel 1885 firmò il trattato internazionale sulle unità di misura chiamato “Convention du Mètre”. Essa fu sottoscritta il 20 maggio 1875 da 17 nazioni, tra cui l’Italia, dopo l’iniziativa portata avanti dalla Francia, con lo scopo di stabilire delle linee guida a livello internazionale per unificare il sistema di pesi e misure così da facilitare lo scambio ed il confronto di informazioni e merci. In ogni caso il passaggio dalle misure tradizionali a quelle metriche internazionali non fu immediato; i due sistemi vennero tenuti in parallelo e vennero poste delle scadenze, rimandate più e più volte negli anni, prima a seguito delle proteste dei nazionalisti che non volevano danneggiare il proprio orgoglio e la propria cultura utilizzando sistemi stranieri, poi a seguito della Seconda guerra mondiale. Il 1° gennaio 1959 il sistema metrico decimale divenne l’unico sistema di misure legale in Giappone e la piena conversione fu raggiunta il 31 marzo 1966, quando anche il catasto fu completamente convertito. In realtà le tradizioni sono difficili da cambiare, anche dopo svariati anni. Infatti, ancora oggi in falegnameria e carpenteria, alcuni attrezzature come scalpelli, martelli e seghe vengono prodotti nelle dimensioni di “sun e bu.” Per altre misurazioni sono invece usate le unità del sistema imperiale britannico, come in alcuni sport (golf e baseball), nell’aviazione e per la misura delle munizioni e delle televisioni; il terminale “inch” o “pollice” è indicato come “gata”.

Schema che compara la misura giapponese degli egi con la misurazione del sistema metrico decimale.

Vediamo come viene riportata la grandezza dei nostri egi in funzione del sistema di misurazione antico giapponese, che come spiegato nelle righe precedenti per certe tipologie di oggetti è ancora in funzione. L’unità di base per la misura della lunghezza è chiamata “shaku”, e da questa derivano tutti gli altri multipli e frazioni. Come altre unità di misura, esso venne originariamente ricavato dalla natura: ossia la misura originale sembra corrisponda a circa un piede, ma anche alla distanza media tra due nodi di una canna di bambù adulta, oppure alla distanza tra la punta del pollice e la punta del dito medio di una mano o ancora alla lunghezza di un avambraccio; in realtà, anche se il nome non cambia, lo shaku aveva dimensioni diverse in base al settore in cui era utilizzato e variava anche in base alla città in cui veniva usato. Dal 1891, lo shaku venne definito come 10/33 metri (circa 30,3 cm.), ovvero 3,3 shaku fanno un metro. Uno shaku è composto da 10 sun (寸). Nello stesso anno le due misurazioni più utilizzate, quella in edilizia e quella tessile, ottennero una standardizzazione in confronto al sistema metrico internazionale. Più nello specifico, lo shaku usato in edilizia e falegnameria è chiamato “kanejaku” (曲尺) e la su misura corrisponde a 30,30 cm. (utilizzato anche per la misurazione delle totanare in un suo sottomultiplo, il “sun”); lo shaku “balena” dal nome dei righelli costruiti con fanoni delle balene, utilizzato nel settore tessile per la misurazione delle stoffe prende il nome di “kujirajaku” (鯨尺) e la sua misura è di 37,88 cm.; lo shaku utilizzato per la misurazione degli abiti tradizionali, come i kimono, si chiama “gofukujaku” (呉服尺) è misura 36,36 cm. (1/5 in più di quello usato in edilizia). Alcune di queste unità sono ancora oggi utilizzate. Anche nella lingua giapponese le parole “shaku e sun” sono ancora ampiamente utilizzate per indicare alcuni aspetti legati alla lunghezza delle cose; ad esempio, se un oggetto è più piccolo di quello che dovrebbe viene definito “un sun corto” o “uno shaku corto. Il nome di queste unità rimane ancora nel nome del flauto di bamboo shakuhachi (尺八?), letteralmente "otto shaku", che misura 1 shaku e 8 sun, e nella versione giapponese della storia di Pollicino (Tom Thumb), Issun Bōshi (一寸法師?), letteralmente "ragazzo un sun", così come in molti proverbi giapponesi. Le unità tradizionali sono poi utilizzate a livello internazionale per le "taglie" dello shinai (竹刀?), la spada di bambù usata nel kendō (剣道?).

Questo numero indica come detto la misura e non il peso, infatti potremo trovare due Egi della stessa misura ma che pesano diversamente. Tra due egi di misura 3.0 la differenza potrà essere anche di 10 g. se si tiene conto della versione Deep. Questo dipende dalle varie case costruttrici. Diverso è per gli Egi artigianali costruiti con il corpo in legno, dove il peso specifico dello stesso può variare in base al tempo di stagionatura del legname e la misura non è sempre la stessa, poiché in alcuni casi il body è sbozzato a coltello. Pertanto, potremmo avere lo stesso identico egi con diversi grammi e millimetri di differenza.

Si ringrazia per le info e gli schemi riportati, il sito www.vadoingiappone.it: ”Unità di misura tradizionali Giapponesi”; Wikipedia: “Shaku”.

Paolo Gavazzeni- Eging Guru

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